Le catastrofi naturali: i rischi in Italia e come proteggersi con la giusta assicurazione

Le Nazioni Unite avvertono: fino al 2030 il mondo dovrà affrontare 560 catastrofi naturali ogni anno.
Iniziamo con un titolo di giornale, che purtroppo non possiamo considerare allarmistico, dato che il nostro articolo ha come focus le catastrofi naturali.

Cambiamenti climatici, emissioni di gas serra, riscaldamento globale e incapacità della gestione del rischio sono le problematiche alla base di quelle che chiamiamo, talvolta impropriamente, imprevisti della natura.
I cambiamenti climatici, dunque, sono una realtà che si manifesta con forza e prepotenza da un capo all’altro del Pianeta.

Le conseguenze sono drammatiche: roghi, tempeste, terremoti, uragani, inondazioni, siccità, frane da cui ci si può proteggere con una giusta assicurazione.

Secondo il nuovo rapporto Sigma Natural Catastrophes in 2021: the flood gates are open “Le catastrofi naturali nel 2021 hanno provocato una perdita economica globale totale di 270 miliardi di dollari e danni assicurati di 111 miliardi di dollari, la quarta più alta mai registrata da Sigma”.
Il nostro Paese purtroppo non è al riparo, i geologi puntano il dito sulla pianificazione territoriale e sull’assenza di piani di protezione civile.

Non è tutta colpa di Madre Natura, quindi, il rapporto ha stilato profili di rischio e perdite economiche di 58,1 miliardi di dollari con perdite assicurate di 6,3 miliardi di dollari e dunque con un gap di protezione 51,8 miliardi di dollari, per 10 Paesi tra i quali emerge anche l’Italia.

Un problema che però coinvolge anche i cittadini e la loro percezione dei rischi e delle misure adeguate per gestire le catastrofi oltre che delle modalità per riparare alle loro conseguenze.

I principali rischi di catastrofi naturali nel nostro Paese

Il cambiamento climatico sta colpendo anche l’Italia e le ondate di caldo e inondazioni sono i principali pericoli.

I rischi per danni da catastrofi naturali sono più spiccati in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Calabria.

Alluvioni e frane si verificano in Italia più frequentemente di qualsiasi altro pericolo naturale.

I principali fattori di rischio sono le inondazioni improvvise, le piene dei fiumi e le colate di fango.

Anche il rischio sismico è particolarmente sentito nella nostra Penisola, e incredibilmente circa il 37% delle abitazioni civili è situato nelle zone a più alta pericolosità sismica e questa percentuale sale al 50% quando si considera il rischio alluvionale.

Per questa ragione, le assicurazioni diventano sempre più importanti per poter fronteggiare i danni cui il Belpaese va incontro e ciò sia a livello istituzionale sia privato, le aziende e le persone.

Assicurazione contro i danni catastrofali

Chi ci è passato lo sa, certi eventi naturali come appunto le alluvioni e le inondazioni, ma anche le bombe d’acqua che sempre più spesso si abbattono sulle nostre città, possono causare danni molto gravi ai locali e al contenuto di aziende e case, e richiedere importanti opere di ricostruzione.

Qualcuno potrà pensare che che lo Stato sia tenuto a risarcire, sempre e comunque, ma non è così.

E chi ha vissuto in prima persona le conseguenze disastrose di un terremoto, purtroppo, lo sa bene.

In Italia vige un sistema assicurativo di tipo volontario, incentivato dai benefici fiscali riconosciuti ai premi versati per polizze catastrofali a copertura di abitazioni private.

Purtroppo, solo il verificarsi di un grave evento porta alle riflessioni che vengono spazzate via dal prossimo evento di cronaca, questa forse è la ragione per cui in Italia solo il 3% delle case è coperto da una polizza.

Cosa è possibile assicurare quando si tratta di catastrofi naturali?

Chi ha un patrimonio immobiliare dovrebbe garantirsi dai rischi delle catastrofi naturali e dai danni materiali e diretti causati da terremoti, inondazioni, alluvioni, allagamenti, ma anche dagli eventuali eventi collaterali, come incendi o furti.

Sunda & Partners consiglia di assicurarsi contro gli eventi estremi, dove gli italiani si trovano agli ultimi posti in classifica europea per coperture assicurative di questo tipo.

Secondo un’indagine dell’Ivass, il 40% delle aziende non ha mai acquistato alcun tipo di copertura per questi rischi, considerando “trascurabili le conseguenze e i danni eventuali derivanti da eventi atmosferici o idrogeologici estremi”.

Per quanto riguarda le abitazioni private, i dati sono ancora meno rincuoranti con solo 836.000 unità abitative protette contro i rischi naturali, pari al 2.4% del totale, in base alle ultime stime disponibili fornite dall’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.
Scegliere l’assicurazione dagli eventi estremi non è affatto semplice, ma i consulenti di Sunda & Partners sono a vostra disposizione per valutare la soglia di rischio e consigliare la soluzione più idonea alle esigenze peculiari di privati e aziende.

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